Da HabitArte a cura di Giorgia Basili.
Le fotografie di Chiara Mastroianni(Palestrina, 1991) sono intrise di umori, alimentate da un calore corporeo irreversibile. Dove l’assenza umana si rivela presenza-permeabile nell’aria, nella grafia delle linee e delle diagonali, nei colori densi ed umidi. Le ombre registrano impronte, le pareti intercapedini. Le nature morte, così meticolosamente orchestrate nella combinazione delle forme nonché negli accordi tonali, sono sinergiche, vivono dell’occhio prensile dell’artista e nelle suggestioni mediate ed immediate. L’ambiente si articola in una sostanziazione proustiana, dove gli oggetti si animano e traggono l’uomo con fascino animale ed ipnotico. Siamo pendenti nella loro rete fattuale.
Lascia un commento